È piccolo, ma crescerà?
Il bambino sembra meno alto dei coetanei? La velocità della sua crescita sembra diminuita negli ultimi mesi? È molto probabile che tutto sia nella norma, ma in alcuni casi vale la pena di effettuare indagini più approfondite.
Molti genitori sono preoccupati per la scarsa crescita dei loro figli. Spesso li paragonano ai coetanei chiedendosi quale statura potranno raggiungere nell'età adulta. Gli stessi bambini – e ancora di più i ragazzi – si pongono, spesso queste domande senza manifestarle. L'aspetto psicologico, fondamentale in queste situazioni, può essere meglio garantito dall'incontro con uno Specialista di grande esperienza umana e professionale.
Iniziamo con una buona notizia: solo in pochi casi la bassa statura (o deficit staturale) rilevata dai genitori è causata da una patologia e richiede una terapia. Tuttavia il deficit staturale va sempre indagato: prima di tutto perché potrebbe essere il sintomo di un problema di salute più grave, in secondo luogo perché il successo di eventuali terapie è tanto maggiore quanto più precocemente si iniziano.
Varianti normali della crescita
Nel 90% dei casi, i bambini sottoposti a visita per disturbi dell’accrescimento sono ‘sani’. La ridotta altezza percepita dai genitori potrebbe rivelarsi adeguata secondo le curve di accrescimento o rispetto all’altezza dei genitori; oppure potrebbe trattarsi di un semplice ritardo di crescita.
La prima cosa da fare è vedere se davvero il bambino è ‘basso’. Esistono ‘curve di crescita’ della popolazione italiana dalla nascita ai 20 anni. Se l’altezza di un bambino riportata su questo grafico risulta superiore al 10° percentile si può definire normale. Se è inferiore al 3° percentile si può parlare di un deficit staturale. Questo vale se i genitori hanno una altezza media.
La forma più frequente di deficit staturale è infatti dovuta alla bassa statura dei genitori e dei nonni. Esistono formule per prevedere il 'target genetico' cioè la statura definitiva dei figli sulla base di quella dei genitori, che però hanno un margine di errore elevato e vanno interpretate. I bambini con bassa statura familiare non saranno i più alti fra i loro coetanei ma hanno un aspetto armonico, un normale stato nutrizionale e un normale sviluppo puberale.
Crescita ritardata
La crescita potrebbe essere solo ritardata. Per capire se la bassa statura è dovuta a un ritardo costituzionale di crescita, lo specialista può valutare con una radiografia del polso e della mano sinistra lo stato di sviluppo dello scheletro (l’età ossea). Se lo sviluppo osseo è ritardato, il deficit staturale è spiegabile. Si avrà allora una pubertà ritardata e un recupero di altezza anche verso la fine della adolescenza. Nei casi di crescita ritardata il bambino raggiunge generalmente il suo target genetico, anche se dopo i suoi coetanei.
Attenzione alla velocità
«Indipendentemente dall'altezza raggiunta, i genitori possono avere l’impressione che lo sviluppo staturale del loro bambino si sia ‘fermato’. Questo va verificato con attenzione», sottolinea Giuseppe Chiumello, a lungo direttore del Centro di Endocrinologia dell’Infanzia e dell’Adolescenza dell’Università Statale di Milano e dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Dal terzo anno di vita all’inizio della pubertà l’altezza dei bambini aumenta in media di 5 cm all’anno. Nella pubertà fra i 10 e i 14 anni la crescita è di 8-9 cm all’anno per 2 anni.
«Se la velocità di crescita è superiore al 25° percentile non bisogna preoccuparsi. Se è inferiore la situazione va valutata», avverte il professor Chiumello. Ancora una volta la maggior parte dei bambini che rientra in questi parametri non presenta necessariamente una patologia, ma semplici deviazioni dal normale ritmo di crescita.
Un aspetto che và sempre considerato e non sottovalutato è il disagio psicologico che una bassa statura può provocare in un bambino o ragazzo.
Nella nostra cultura essere alti è una condizione che spesso viene considerata di vantaggio ( i cardinali hanno una statura superiore ai parroci di campagna) anche se molti uomini famosi erano più piccoli della media.
I genitori sono i primi ad accorgersi di una situazione che può diventare un momento di sofferenza: per questo è necessario affrontare questo problema .