Una pillola che dà il ritmo

Con la terapia sostitutiva si assumono per via orale gli ormoni che la tiroide non produce più. Trovare il dosaggio giusto non è facile e l’equilibrio raggiunto può alterarsi facilmente.

Può comparire un aumento di volume della tiroide (gozzo) che sporge nella parte anteriore del collo, provocando fastidio nella deglutizione, senso di soffocamento e talvolta anche dolore.


Una diminuzione della concentrazione e del rendimento scolastico possono essere sintomi di una ridotta attività tiroidea, una volta iniziata la terapia tendono a scomparire.

Attenzione ai noduli

Secondo problema: il rischio di noduli all'interno della tiroide. Il rischio è più alto nelle femmine ed è basso in età pediatrica. Questo non vuol dire azzerato: se la probabilità è bassa, il rischio è forte visto che questi noduli  – nella maggior parte dei casi benigni – in alcuni casi possano sviluppare tumori (i tumori della tiroide rappresentano la neoplasia endocrina più comune in età pediatrica). L endocrinologo pediatra potrà, con la sola palpazione o con un'ecografia, sospettare l'esistenza di noduli, mentre, per capire se si tratta di noduli benigni o maligni occorrerà prelevare con un ago sottilissimo un campione del tessuto del nodulo.

«La sola ecografia infatti spesso non è sufficiente: meglio effettuare una eco-color doppler che consente, in alcuni casi, di evitare l'ago aspirato, cioè l'asportazione di un frammento del nodulo per studiarlo», ricorda il Professor Giuseppe Chiumello che ha presieduto le Società Italiana ed Europea di Endocrinologia Pediatrica.

Nel caso in cui il nodulo sia o rischi di evolversi in maligno, un'asportazione chirurgica della ghiandola risolve il problema.