Una visita all'altezza

I genitori preoccupati dello sviluppo dei figli potrebbero chiedersi se le visite mediche effettuate erano davvero conformi agli standard migliori. Ecco come capire se vostro figlio è stato oggetto di un iter diagnostico davvero di... alto livello.

Un numero crescente di genitori si rivolge dapprima ai Pediatri di Libera Scelta e poi a Specialisti perché teme che un loro figlio stia crescendo meno di quanto sarebbe 'normale'. Il dubbio circola in famiglia (e nella testa del bambino anche se questi il più delle volte fa finta di nulla) e porta a esami, visite e terapie non sempre appropriate.

Diciamo subito che solo in una estrema minoranza di casi la preoccupazione dei genitori è fondata. Quello che è davvero in gioco è il livello di ansia della famiglia e del bambino stesso. E non è dire poco. L'obiettivo del Pediatra e dello Specialista è quindi in primo luogo rassicurare, in secondo luogo cogliere l'occasione per correggere stili di vita e abitudini nutrizionali poco sane.

Per essere rassicurati i genitori devono avere la sensazione che la visita cui loro figlio è stato sottoposto sia davvero conforme agli standard più alti.

È importante approfondire
I timori riguardo all'altezza vanno affrontati sempre perché possono avere delle conseguenze sullo sviluppo psicologico e perfino fisico del minore. Temere di avere 'qualcosa che non va' nel proprio corpo è una sensazione comune ma dannosa. Sentirsi 'poco tagliati' per l'attività fisica (o sentirsi discriminati da sciagurati 'allenatori') può ridurre la motivazione a svolgere la necessaria attività fisica in tutto il corso della vita.
Esiste poi la possibilità che il timore sia fondato. Le gravi patologie sono rarissime ma è possibile riscontrare forme di ritardo di crescita sulle quali si potrebbe intervenire con terapie ormonali di breve durata che possono essere prescritte ma con grandissima cautela e attenzione.
Quindi sì, un approfondimento è opportuno, e sarebbe meglio che questo avvenisse prima della pubertà quando la diagnosi è più facile e gli interventi più efficaci

Prima della visita
Nella mia attività privata ho sempre preferito concordare personalmente gli appuntamenti con i genitori. Una telefonata che precede la visita è essenziale per capire come viene vissuto il problema in famiglia e l'iter diagnostico che ha preceduto la richiesta. Nella telefonata ricordo ai genitori di raccogliere tutti i dati necessari e quindi non solo i referti del parto e delle visite precedenti e gli eventuali esami ma anche dati 'banali' come l'altezza dei fratelli, l'età al menarca delle ascendenti, l'altezza dei genitori e dei nonni.

La visita
Nel corso della visita vera e propria leggo la documentazione ricevuta, misuro personalmente il bambino (e i genitori se ho qualche dubbio sull'altezza 'dichiarata') e confronto i dati sull’altezza raggiunta dal bambino possibilmente in diverse età con le curve elaborate dalla Siedp che indicano non solo la 'media' (che significa poco) ma i percentili. Posso sapere quindi in ogni momento della vita del bambino quanti suoi coetanei erano più alti (o più bassi). Il dato chiave è comunque la velocità di crescita.

L'aspetto relazionale
Il versante psicologico relazionale (che è sempre importantissimo in Pediatria) è in questo caso ancora più prominente. I genitori mi riferiscono di visite spiacevoli con colleghi dai modi bruschi e sbrigativi, e soprattutto di diagnosi o affermazioni incautamente fatte davanti ai bambini stessi.
Da sempre con una scusa accompagno il bambino in un'altra stanza o in sala d'attesa in modo da ritagliare il tempo per un colloquio con i genitori. Con maggiore libertà posso così fare delle domande e definire un corso d'azione. Troppo spesso solo in questa situazione 'protetta' i genitori mi riferiscono dati chiave come patologie pregresse del bambino o della madre. In più di un caso solo in quel momento mi è stato confidato che il bambino è stato concepito con tecniche assistite e donazioni di ovuli!

Eventuali approfondimenti clinici
Può accadere che per perfezionare la diagnosi siano necessari ulteriori accertamenti. In quel caso, prescritti gli esami da compiere, cerco di risparmiare alla famiglia i disagi e i costi di un nuovo incontro (molti pazienti risiedono lontano dal mio studio). Esami o referti possono essermi inviati con mezzi elettronici e la diagnosi finale riferita verbalmente nel corso di un disteso colloquio telefonico. Se richiesto stendo una relazione per il medico curante.

Come trarre il meglio dalla visita
Come detto di rado questi incontri portano a rilevare delle serie patologie. Sempre più spesso però servono a correggere situazioni nutrizionali non ottimali. Dall'analisi della concentrazione di vitamine e folati (nonché dall'insieme della visita) rilevo spesso ad esempio ipovitaminosi. In particolare i ragazzi di oggi, passando poco tempo all'aria aperta, soffrono deficit di vitamina D. 
Quella che voglio veder uscire dal mio studio ogni volta è una famiglia rassicurata, più serena e con le informazioni necessarie per migliorare l’alimentazione e lo stile di vita di tutti i figli. L’altezza… sarà quel che sarà.